In questo episodio parliamo parodontite e diabete.
Nella letteratura internazionale il diabete mellito è la condizione sistemica più frequentemente citata in associazione con le malattie dei tessuti parodontali.
Il rischio per un soggetto diabetico di ammalarsi di parodontite è di 2-3 volte superiore rispetto a un soggetto non diabetico. La relazione è confermata da studi epidemiologici condotti in Europa e negli Stati Uniti negli anni Ottanta e Novanta, i quali hanno anche verificato come l’esordio precoce e la durata del diabete siano positivamente associati alla gravità della parodontite. Inoltre, in uno studio che ha coinvolto pazienti con e senza parodontite, è stata osservata una maggiore frequenza di complicazioni del diabete (proteinuria, ictus, attacco ischemico transitorio, angina, infarto miocardico e claudicazione intermittente) tra i pazienti con diabete e parodontite grave alla base.
L’influenza tra le due patologie è bidirezionale. Già all’inizio degli anni Novanta si era compreso come nei bambini diabetici vi sia una significativa maggior incidenza di infiammazione gengivale rispetto ai bambini non diabetici; osservazione confermata poi da ulteriori ricerche, concludendo quindi che lo stato pre-diabetico e la iperlipidemia sono fattori di rischio comuni alla malattia parodontale e a quella cardiovascolare.
Ma ancora maggiori sono le evidenze di un’influenza in senso contrario, cioè dell’aggravamento del diabete in presenza parodontite: si è compreso infatti che uno scarso livello di igiene orale può avere un effetto negativo sul controllo ematico del glucosio, e che la malattia parodontale ha un’elevata influenza sulla mortalità per malattie ischemiche e nefropatie diabetiche di tipo 2. In sintesi, la parodontite rappresenta un rischio addizionale per il diabete. A confermarlo c’è il riconoscimento di quest’ultima come la sesta complicanza per i diabetici, che va ad aggiungersi a retinopatia, nefropatia, neuropatia, malattie cardiovascolari e dei vasi sanguigni.
Sulla base di queste osservazioni, è sorta una domanda decisiva: gli effetti negativi della parodontite sul controllo metabolico del diabete possono essere invertiti dalla terapia parodontale che ha come obiettivo il controllo della relativa infezione o infiammazione? Gli studi condotti fino a oggi hanno evidenziato un miglioramento del controllo metabolico nei pazienti diabetici dopo il trattamento della parodontite. Ci sono prove che il trattamento porti a un miglioramento del controllo glicemico in pazienti con diabete di tipo 2 e sindrome metabolica, così come porta a un miglioramento della funzione renale associata al diabete. Il trattamento della parodontite migliora anche l’equilibrio dei lipidi e il metabolismo del glucosio, e i biomarcatori associati all’aterosclerosi.
In conclusione, l’incidenza e la gravità della malattia parodontale sono direttamente influenzate dal diabete, e la parodontite diffusa e grave può influire sul controllo del diabete. Lo stesso vale ovviamente per i rispettivi trattamenti.
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