Dall’inizio della pandemia sono stati pubblicati alcuni lavori scientifici che riportano lesioni all’interno della bocca, attribuibili all’infezione da Covid. Estremamente attuale è cercare di capire se queste manifestazioni possano avere un significato in termini prognostici e terapeutici.
La disgeusia è senza dubbio il primo sintomo al cavo orale attribuibile alla malattia da Covid-19. Altre lesioni orali rilevate in pazienti con Covid-19 sono ulcere, erosioni, bolle, vescicole, pustole, lingua fissurata o depapillata, macule, papule, placche, pigmentazioni, alitosi, aree biancastre, croste emorragiche, necrosi, petecchie, gonfiori, eritema e sanguinamento spontaneo. Non esistono quindi lesioni caratteristiche dell’infezione che si può manifestare in tante forme diverse.
Le sedi più coinvolte sono in ordine decrescente la lingua (38%), la mucosa labiale (26%) e il palato (22%) e nella maggior parte dei casi (68%) queste lesioni sono associate a sintomi (bruciore, dolore).
Le lesioni orali colpiscono in uguale misura entrambi i sessi (49% donne e 51% uomini) e i pazienti con un’età più avanzata e una maggiore gravità della malattia Covid-19 hanno manifestazioni orali più diffuse e gravi.
La mancanza di igiene orale, le infezioni opportunistiche, lo stress, l’immunosoppressione, la vasculite e la risposta iper-infiammatoria secondaria all’infezione da Covid-19 sono i fattori predisponenti più importanti per l’insorgenza di lesioni orali.
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