In gravidanza si possono fare radiografie ai denti
Un importante aspetto da considerare nella donna gravida è quello correlato all’impiego di radiazioni ionizzanti, argomento tuttora molto dibattuto e con posizioni contrastanti. Durante la gravidanza è buona norma ricorrere alla diagnostica radiografica con estrema prudenza, in particolare nel corso del primo trimestre, poiché in questo periodo il feto in via di sviluppo è particolarmente sensibile al danno da radiazioni.
La dose di radiazioni impiegate nelle radiografie odontoiatriche è estremamente limitata e quindi queste non sembrano rappresentare un rischio significativo per il feto. Studi condotti sull’animale e sull’uomo hanno concluso che non esiste il rischio di malformazioni congenite e ritardo di crescita intrauterina in seguito a una esposizione totale durante la gravidanza inferiore a 5-10 cGy (per confronto, una serie completa di radiografie al cavo orale usando la mantella protettiva è pari a 0,00001 cGy).
Comunque, un recente studio di grandi dimensioni e di buona metodologia ha dimostrato come le radiografie orali nel corso della gravidanza rappresentino un significativo fattore di rischio per la nascita di un bambino sottopeso, imputando tale rischio non tanto all’irradiazione diretta del feto, quanto all’effetto delle radiazioni sull’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide della madre.
Di conseguenza, durante la gravidanza bisogna evitare qualunque tipo di radiografia, anche al distretto testa/collo.
Gravidanza e igiene orale
Durante la gravidanza è necessario mantenere i migliori livelli di igiene orale per prevenire complicanze locali e sistemiche.
Tra le complicanze locali ricordiamo l’epulide gravidica e tra quelle sistemiche la correlazione tra parodontite, comunemente chiamata piorrea, e complicanze per il feto tra cui il parto prematuro e un basso peso alla nascita.
Epulide gravidica
La cosiddetta epulide gravidica è un aumento di volume delle gengive, di solito localizzato a uno o più denti, di colore più rosso della gengiva e di dimensioni variabili. La prevenzione e il trattamento si basano su una meticolosa igiene orale. La lesione può permanere durante tutta la gravidanza e regredire spontaneamente dopo il parto. Nei casi in cui l’epulide gravidica persiste dopo l’espletamento del parto deve essere asportata chirurgicamente. In casi selezionati, l’asportazione dell’epulide è indicata anche durante durante la gravidanza: quando la lesione è di grandi dimensioni e interferisce con la masticazione o se è causa di ansietà per la paziente.
Essendo una lesione benigna, non deve essere causa di ansia e preoccupazione. La cosa più importante è fare una visita, anche in telemedicina, per essere certi che si tratti di una epulide gravida e monitorarne il decorso fino alla risoluzione completa che spesso avviene spontaneamente.
Parodontite e complicanze ostetriche (parti prematuri, neonati sottopeso, patologie della gravidanza)
Il legame fra parodontite e parto pretermine è stato riportato per la prima volta da Offenbacher nel 1996. Da allora molti studi hanno confermato l’esistenza di una correlazione tra parodontite nella madre e parto prematuro di bambini sottopeso. In particolare, la parodontite è associata a un aumentato rischio di:
- parto prematuro (mortalità perinatale)
- neonati sottopeso
- patologie della gravidanza (pre-eclampsia)
Cerchiamo di capire i meccanismi alla base di questa correlazione.
La parodontite è una malattia infiammatoria ad eziologia multifattoriale. E’ dimostrato che alcuni processi infiammatori acuti della madre, anche localizzati lontano dal tratto genito-urinario, possono avere un ruolo nella comparsa di alterazioni patologiche della gravidanza.
Da un punto di vista eziopatogenetico, la correlazione tra parodontite ed eventi negativi associati alla gravidanza è supportata da due ipotesi sperimentali.
La prima si basa sulla possibilità che le donne con parodontite siano soggette a frequenti batteriemie. I batteri attivano una cascata di processi infiammatori a livello della placenta e del feto, con rischio di parto pre-termine e/o nascita di bambini sottopeso.
La seconda ipotesi si basa sul fatto che le parodontiti sono in grado di causare un aumento generalizzato delle citochine, sostanze ad attività pro-infiammatoria che provocano alterazioni a carico della placenta e del feto. Tra queste, sono rilevanti il ridotto incremento del peso corporeo del nascituro e lo sviluppo di contrazioni uterine premature, con rischio di parto pre-termine e/o di nascita di bambini sottopeso.
Pertanto, durante la gravidanza sono fortemente auspicabili il mantenimento di una corretta igiene orale e l’assenza di patologie odontoiatriche durante la gravidanza sono fattori protettivi
Pockpa ZAD, Soueidan A, Koffi-Coulibaly NT, Limam A, Badran Z, Struillou X.
Periodontal Diseases and Adverse Pregnancy Outcomes: Review of Two Decades of Clinical Research.
Oral Health Prev Dent. 2021;19(1):77-83.
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